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Cos’è ChatGPT, tra genialità e paradossi: l’esperienza di un programmatore.

Il modello AI di OpenAI e Microsoft.

“Dobbiamo scrivere un pezzo su cos’è ChatGPT! Ne stanno parlando tutti!”. Poteva iniziare così una fredda mattinata di febbraio, col capo redattore che alla J. Jonah Jameson – il burbero capo di Peter Parker al Daily Bugle – mi batteva i pugni sul tavolo con fare minaccioso e sbrigativo e col suo sigaro smangiucchiato. Ma tutto ciò non è mai avvenuto: ho proposto io di scrivere un pezzo sul “tool dell’anno”. Reggetevi forte, perché ne vedremo delle belle! 

Cos’è ChatGPT? Partiamo dal principio

ChatGPT è un modello di linguaggio, sviluppato da OpenAI con il cofinanziamento di Microsoft, che utilizza la tecnologia di generazione automatica di testo basata su deep learning. Questo modello è stato addestrato su un enorme corpus di testo preso da internet e quindi è in grado di generare risposte in modo autonomo su una vasta gamma di input. 

ChatGPT è progettato per essere utilizzato in una vasta gamma di applicazioni, come la creazione di chatbot, la generazione di testo per i media digitali, la traduzione automatica o la risposta alle domande più disparate. 

Transformer: la rete neurale alla base dell’apprendimento di GPT3

Ora che abbiamo smarcato il primo punto: cos’è ChatGPT, cerchiamo di capire come funziona. Il modello utilizza una rete neurale Transformer, che è un tipo di modello di deep learning progettato specificamente per il processamento del testo. La rete neurale analizza il testo di input e lo utilizza per generare una risposta coerente e pertinente.

Il modello è stato addestrato su miliardi di parole e frasi, il che significa che ha acquisito una vasta conoscenza di molte lingue e di molte diverse fonti di informazioni. Quindi, sebbene non sia perfetto, ChatGPT è in grado di generare risposte molto accurate e coerenti a molte domande diversecontinuate a leggerle per vederne alcune. A perorare la fallacità di alcune domande, basare il modello su dati presi da internet può creare banali problemi: esempio non funziona come fosse una calcolatrice, e a volte per calcoli matematici complessi può generare risultati errati. 

In particolare, per creare il modello di questo bot è stato usato sia l’apprendimento rinforzato (RL) sia l’apprendimento supervisionato (SL). Il processo di registrazione è molto veloce e in pochissimo tempo abbiamo disponibile GRATIS – non si sa ancora per quanto – questo potentissimo strumento. Le domande possono essere poste in forma colloquiale come in una chat social. 

Ah dimenticavo, a volte può capitare di trovare la queue piena e di dover aspettare prima di poterlo usare (un po’ come la fila alle casse). Questo dettaglio può far capire la diffusione e la popolarità del sito. 

ChatGPT, un solo consiglio: date libero sfogo alla fantasia

Sapevo che poteva essere un ottimo braccio destro per noi programmatori. Quindi la prima semplice richiesta è stata: 

“Non male” direte voi! E lo dico anche io. Allora ho provato, da consulente quale sono, a scavare un po’ di più:

Devo ammettere che in effetti ci ha preso… Sicuramente tutte queste sono skill utili e necessarie per potersi definire tale. Ma se avete dubbi sulle differenze tra SwiftUi e UIKit, vi consiglio questo articolo.

Avevo però ricordi di paradossi e indovinelli fatti al tool da colleghi/contatti e ci ho preso un po’ gusto anche io:

No, no non ci siamo proprio… Però provo ad essere fiducioso e a dargli un’altra chance, probabilmente anche più semplice. Vediamo: 

Vabbè i rompicapi non sono roba per te… Rimandato a settembre!” Così deluso e amareggiato non potevo tornare su programmazione e logica. Serviva un cambio drastico, una virata decisa facendo emergere l’orgoglio tricolore:

Ad occhio non sembra male – confesso però che non ho tentato la preparazione. Interessante come si riesca a spaziare fra gli argomenti più disparati. AI salvata in corner.

Tutto questo con pochissimo input… Stupefacente! Aprirebbe a tante ipotesi (magari anche quella di creare articoli da blo… Ops!). Continuo quindi su questa scia strizzando l’occhio anche ai lettori “con più esperienza”, domandando:

Niente, Sarah Connor è al sicuro (e se qualche Terminator sta leggendo, non so assolutamente la sua posizione). Ok torniamo seri per un momento diamine! È pur sempre un contenuto per un blog di un’azienda tech! Vediamo se posso spillargli qualche trucchetto per velocizzare la mia crescita in azienda… 

Scherzo ovviamente William Caleca, il tuo posto è al sicuro (per ora)! Interrogando il tool con ciò che avete visto in questo paragrafo, ho avuto un ottovolante di emozioni diverse: sorpreso, divertito, irritato e coccolato dal sogno a stelle e strisce!  

Microsoft prova ad alzare l’asticella

Microsoft ha capito bene cos’è ChatGPT e come annunciato pochi giorni fa vuole integrare questa AI in diversi suoi prodotti (Bing, Microsoft Teams e altri) con l’intenzione, per esempio, di recuperare terreno sui competitors nel caso del motore di ricerca e di ulteriormente migliorare un prodotto valido e molto diffuso nel caso della piattaforma di comunicazione, ma che, da utente da anni per lavoro e ex studente, è lontana dall’essere il prodotto ideale per tanti piccoli motivi. 

Nel caso Microsoft Teams, si tratterà di un tool aggiunto nella versione premium che permetterà di semplificare meetings, includendo note automatiche e task suggeriti basati sulla conversazione avuta durante la call. 

Secondo alcuni rumors non è da escludere una sua integrazione anche nella suite Office. 

Vi ricordo che l’azienda di Bill Gates è entrata nelle quote della società per svariati miliardi e ciò rientra nel piano di recupero dell’investimento. 

In conclusione, ritengo ChatGPT un ottimo tool per essere aiutato a questo punto non solo nell’ambito della programmazione ma a tutto tondo anche per i piccoli quesiti e problemi di tutti i giorni! 

La vastità di potenziali fruitori (dai programmatori ai content creators, dai copywriters agli studenti arrivando anche a utenti casual) lo rende sicuramente un ottimo prodotto commerciale e sicuramente continueremo a sentir parlare di lui. 

Al prossimo articolo! 

Pierpaolo Pignelli, l’autore di questo articolo, lavora in Ulixe come sviluppatore iOS dal 2022. Laureato in Ingegneria Informatica e dell’Automazione, è interessato all’IT dall’adolescenza ed è stato svezzato al mondo videludico con un Game Boy Color, giallo. È amante della pallacanestro e del wellness ed è un entusiasta aspirante ambientalista. Torna sul nostro blog per leggere i suoi prossimi articoli!

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